Infatti Luigi Caccia Dominioni ha preso spunto anche dall’atteggiamento delle monachelle, con la loro presenza discreta e lo sguardo rivolto verso il basso. La lampada sembra guardare con umiltà a quello che deve illuminare: un libro in lettura, un oggetto speciale, un angolo particolarmente caro che vogliamo sottolineare. La lampada Monachella “ora et labora”, si alza e si abbassa diligentemente lungo lo stelo, fino ad arrivare esattamente dove la sua luce è necessaria. Più che una semplice lampada per la lettura (come dichiara l’estensione dello stelo) la possiamo interpretare come un vero o proprio oggetto per la meditazione. Monachella è stata disegnata nel 1953, proprio negli anni in cui Caccia Dominioni ha realizzato il Convento e l‘Istituto della Beata Vergine Addolorata a Milano, residenza di un ordine religioso femminile. Chissà che l’ispirazione per questo oggetto non sia venuta proprio dagli incontri tra architetto e committenti di quell’opera tanto solida quanto spirituale.