Journal / EDIT NAPOLI, 10-12 OTTOBRE 2025

EDIT NAPOLI, 10-12 OTTOBRE 2025

Unseen visions – Azucena
Certosa di San Martino
Refettorio, Napoli

EDIT Napoli, la fiera dedicata al design editoriale e d’autore in programma dal 10 al 12 ottobre 2025, presenta un nuovo viaggio attraverso la mappa culturale della città. Azucena presenta un progetto speciale che coinvolge due protagonisti dell’interior design contemporaneo, mettendo in scena un doppio progetto curatoriale, affidato a Giuliano Andrea dell’Uva e Cetty Grammatica. I due architetti sono stati chiamati a confrontarsi “faccia a faccia” in un allestimento unico: il Refettorio, suddiviso in due aree speculari, ha dato vita a due interpretazioni autonome, due letture progettuali indipendenti, accomunate dall’uso degli arredi disegnati da Luigi Caccia Dominioni, tutt’oggi in catalogo per Azucena. Due visioni indipendenti e complementari che riaffermano l’attualità del pensiero di Luigi Caccia Dominioni e la sua capacità di generare dialoghi sempre nuovi tra architettura, arte e vita quotidiana.

"TIMETABLE 2025" GIULIANO ANDREA DELL’UVA E LUCIANO ROMANO

L’evoluzione della tavola raccontata attraverso la video installazione TimeTable, un progetto dell’architetto Giuliano Andrea dell’Uva e dell’artista Luciano Romano.

“Sono partito da un’immagine di archivio di Azucena che ritrae Luigi Caccia Dominioni e sua moglie Natalia Tosi nella loro prima casa meneghina, sul fondo, il tavolo da lui progettato contornato da antiche sedie chiavarine e settecenteschi ritratti di famiglia. Volevo continuare a raccontare il senso della convivialità in questo luogo che è stato progettato nel 1650 da Cosimo Fanzago come refettorio della Certosa di San Martino sulla collina del Vomero.” Giuliano Andrea dell’Uva.

“CONCERTO A DUE VOCI” CETTY GRAMMATICA

Per la prima partecipazione a EDIT Napoli, Cetty Grammatica mette in scena un Salone di Musica e di Lettura, nel Refettorio della Certosa di San Martino. Il progetto nasce dall’ascolto di un luogo evocativo, come il Refettorio, e dall’idea di sperimentare la purezza modernista di Azucena in un ornamento antico. Il nome stesso di Azucena, come la zingara del Trovatore di Verdi, rimanda alla suggestione di ambienti che si riconoscevano nel mondo dell’Opera, a metà degli anni 50, rilanciato, alla Scala, dal glamour artistico e intellettuale di Luchino Visconti e Maria Callas.

Certosa di San Martino, Chiostro grande. Courtesy of Direzione regionale Musei nazionali Campania, Ministero della Cultura